Libri



2 dicembre 2012

Trattato sulla Vera Devozione a Maria - G.M. Montf

Devoti a Maria
2 dicembre 2012

Il 'Trattato della vera devozione a Maria é stato scritto agli inizi del XIII secolo dal Santo Luigi Maria Grignion de Montfort ed é giunto a noi, peraltro incompleto, dopo essere stato rinvenuto nel 1842 e pubblicato l'anno successivo.

A dispetto delle difficoltà iniziali che hanno connaturato la diffusione, il 'Trattato' rappresenta uno dei principali testi sulla devozione Mariana; per renderne chiara ed evidente l'importanza riportiamo diseguito un passo dell'introduzione al libro redatta dal Beato Giovanni PaoloII.

'... Spesso  vedodavanti ai miei occhi  un piccolo libricino con la copertina celeste macchiata di soda. Quand'ero operaio alla Solvay, lo portavo con me , insieme con un pezzo di pane, per il turno del pomeriggio e della notte.... Lo leggevo, se così si può dire, da capo alla fine e di nuovo da capo. Da quel libricino ho imparato cosa vuol dir devozione alla Madonna.

Mentre prima mi trattenevo nel timore che la devozione mariana facesse da schermo a Cristo invece di aprirgli la strada, alla luce del Trattato compresi che accadeva in realtà ben altrimenti. Il nostro rapporto interiorecon la Madre di Dio consegue organicamente dal nostro legame col mistero diCristo."

Consiglio a tutti una lettura del libro, la sua strutturaper punti ne consente l'assimilazione anche in piccoli momenti, da individuare nella  giornata come tempo da dedicare a Maria, magari portandoselo con se proprio come faceva il Beato Giovanni Paolo II.

Per saperne di più apri la scheda completa allegata. Giuliano

2 dicembre 2012

Medjugorje E dopo? di Gianni Romolotti

Devoti a Maria
2 dicembre 2012

Medjugorje E dopo? autore Gianni Romolotti 2012 Ed. Sugarco

Il libro “Medjugorje E dopo?”, mi ha incuriosito per via della promozione, fatta dallo stesso autore, su un forum su Medjugorje.
Ho avuto, prima ancora di comprare il libro, la possibilità di scambiare qualche pensiero con lui, persona oltremodo cortese e alla mano.
Ho così appreso della sua personale conoscenza col nostro Vescovo, di qualche aneddoto al riguardo ed è accresciuta la curiosità di leggere questo libro.
Mi incuriosiva molto anche il titolo..”E dopo?” perché in effetti, molti miracolati da Medjugorje scrivono su come erano prima, sul “durante”, sui cambiamenti che avvengono là, ma ci si dimentica che esiste anche un “dopo” per tutti, anche per quelli che non sono “miracolati”, a cui comunque bisogna prepararsi. Non è facile farsi accettare ed essere credibile agli occhi di chi, fino a qualche tempo prima, non ti ha visto proprio come ora sei, anche se non necessariamente la tua vita è cambiata radicalmente. Ed allora, questo titolo mi ha proprio incuriosito.
Devo dire che è molto interessante leggere il percorso dell’autore, persona di successo nel proprio lavoro di grafico pubblicitario, avendo curato campagne pubblicitarie di primarie aziende ed immagine di importanti personaggi del mondo dello spettacolo. Insomma, un “guru” della pubblicità e della comunicazione.
Premetto che scrive molto bene, il testo è scorrevole e si legge con piacere.
Il libro inizia col racconto della sua infanzia, della sua famiglia. E’ bello rivivere con queste fotografie, il tempo di un Italia che è passata. Poi c’è il lavoro, il successo, ma un sentimento di vuoto dentro.
Quindi arriva la “chiamata”, tramite un amica e si ritrova così, in quattr’ e quatr’otto a Medjugorje. Lì ha il “segno” del sole che pulsa, un segno che, penso io, la Madonna regala magari a quelli di testa dura. Poi fotografa la chiesa e quando torna a casa scopre, che una nuovola sullo sfondo della chiesa, assume, se le fotografia viene posta in verticale, il profilo della corpo della Madonna. In questo lui vede un grande segno, un regalo personale. Sinceramente questa fotografia, che pure appare in copertina, non mi impressiona più di tanto. Certo, il profilo è intuibile, ma non in modo così marcato ed innaturale nel contesto.
Quello che invece è oggettivo, è il cambiamento di Gianni dopo il pellegrinaggio a Medjugorje. In lui si è acceso un fuoco.  Organizza grandi manifestazioni a Milano. Riesce a superare un tumore e la paura di non farcela, il distacco dal lavoro e del suo mondo d’affari, vuole conquistarsi in terra e senza passaggi intermedi, il Paradiso.
Da questo libro, ho capito che in effetti bisogna proprio puntare in alto: non ci si può accontentare del Purgatorio.
Credo che il messaggio principale del libro sia quello di credere a Medjugorje, di leggere i segni e soprattutto di “pregare, pregare, pregare”, come dice sempre la Regina della Pace.
In generale, il libro è una bella testimonianza del nostro amico Gianni. Ci si riconosce in lui quando parla della difficoltà ad essere accettato, dopo Medjugorje, dai propri amici, dalla famiglia, dalla società, quando si ha dentro questa nuova luce.
Oltre a ciò Gianni scrive dei bellissimi pensieri, profondi, che trasudano di fede vera.
Personalmente, quando è un laico a fare certe affermazioni, a sviluppare certi pensieri, mi colpisce molto di più di un religioso. Poi un laico si pone problemi, domande e dubbi molto più simili a quelli che sento io. Se pure certi ragionamenti mancano di riferimenti teologici,  a mio parare, sono però più facili da comprendere ed anche da condividere.
Forse è proprio per questo che la Regina della Pace da trent’anni appare a persone comuni, con una vita ed una famiglia comune.
Con questo libro Gianni fa proprio quello che chiede la Madonna, ossia testimoniare.
Bravo Gianni!
E’ un libro non troppo impegnativo, che si legge piacevolmente per capitoli, che ti arricchisce e che consiglio a tutti.

Paolo

 

04/12/2012

Liturgia Creativa, Riccardo Pane - Ed. Studio Dome

Devoti a Maria
04/12/2012

Se siete tra quelli che pensate al Concilio come l’artefice del passaggio all’italiano e dell’aver girato l’altare, se credete che lo spirito del Concilio sia quello di portare canzoni pop in chiesa, addobbi per renderla vicina ai fedeli, “svecchiando un rito che ormai ha fatto il suo tempo”, se considerate il Concilio come un evento che ha significato rottura nella tradizione della Chiesa Cattolica, se insomma pensate tutto questo, allora la pensate esattamente come me fino a poco tempo addietro, poi….

Poi ho letto qualcosa, grazie a Qualcuno ovviamente, e ho iniziato ad avere dei dubbi, i pochi non sgretolati me li ha distrutti Riccardo Pane, con una scrittura che a tratti ricorda Stefano Benni o Massimo Gramellini (per la facilità di dire cose complicate con tratti leggeri e strappando un sorriso), vi assicuro che si legge tutto di un fiato, provate a leggere da pagina 11 a pagina 15 se non mi credete…

Buona lettura e la prossima volta che andate in chiesa fate come me (ora), leggete il messalino a casa, ma non portatelo in Chiesa, rischiate che ci sia Riccardo nei paraggi e di finire quindi nel prossimo libro…

Giuliano

08/12/2012

La Medaglia Miracolosa di Santa Caterina Laboure,

Devoti a Maria
08/12/2012

"Fai coniare una medaglia... tutte le persone che la porteranno riceveranno razie, specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la porteranno con fiducia".

Così la Beata Vergine si rivolgeva a Santa Caterina Labourè in una delle sue apparizioni nel 1830.

Questo libro illustra una forma di devozione molto semplice, ma al tempo stesso profonda, un lasciarsi andare a Maria continuo, aiutati dalla presenza fisica della medaglia sul collo, particolarmente adatta per i bambini e per coloro che si stanno avvicinando ad un percorso di fede, per aiutarli nel tragitto. La medaglia è anche importante per tutti quelli che intendono essere testimoni di fede, quale miglior dono a Maria di regalare e far indossare le sue medaglie? Si trovano a prezzi contenuti e sono discrete ma al tempo stesso potenti. Se desiderate fare ancora di più potete entrare anche nelle Milizie di Maria, per avere altre informazioni scrivete a devotiamaria.sm@gmail.com.


In ultimo, per noi del Gruppo Devoti a Maria la medaglia rappresenta la base da cui è nato il nostro simbolo, una immagine grafica che ci ha accompagnato a Medjugorje in tutte le nostre, piccole, fatiche e, grandi, gioie; era con noi sul Podbordo, sul Krizevac, la notte mentre attendevamo l'arrivo di Maria cantando e pregando, a quei tempo, svelo un segreto, non eravamo completamente convinti del simbolo e volevamo fare piccoli cambiamenti, dopo quel viaggio è entrato definitivamente nei nostri cuori.


Giuliano

15/12/2012

Medjugorje il trionfo del Cuore, ed. Shalom

Devoti a Maria
15/12/2012

"Questo libro riempie di gioia perfino me che sonopropagatore e protettore di Medjugorje, conosco bene suor Emmanuel e giudico provvidenziale la sua presenza a Medjugorje" Mons. Franic,allora arcivescovo di Spalato

"
La lettura di questo libro mi ha sbalordito e commosso profondamente. In realtà, mi ha attirato fino a Medjugorje per vedere con i miei occhi lemeraviglie spirituali qui narrate" Mons. Croteau, vescovo di Mackenzie - Fort Smith Canada

Queste sono solo alcuni dei giudizi di chi ha letto il libro di suor Emmanuel, non sono due laici, tutt’altro, ma il libro è consigliato in particolare proprio a chi si avvicina per la primavolta a Medjugorje, con il timore di non riuscire a capire appieno cosa lo spinge a questo viaggio.

Ho letto il libro di suo Emmanel mentre attendevo il primo pellegrinaggio a Medjugorje, avevo letto anche altri libri su Medjugorje, in particolare quelli di Brosio, ma suor Emmanuel è unica nel riscaldare il cuore e aprire la mente, preparando lo spirito al viaggio. Per settimane ho preso l’abitudine di leggerlo prima di addormentarmi, solo a Medjugorje ho avuto nottate di sonno così serene…

Per non fermarsi al libro, che ci potete anche richiedere e saremo lieti di prestarvelo, andate nella bacheca dei pellegrini a visionare il diario del nostro pellegrinaggio, troverete proprio una parte dedicata a suor Emmanuel; sempre nella sezione Pellegrinaggi trovate una pagina dedicata a Medjugorje, inoltre nel forum è disponibile nel forum una categoria dedicata ai Pellegrinaggi con post su Medjugorje, uno in particolare utile per avere informazioni pratiche: Antonio, Paolo e Massimo (veri veterani di Medjugorje) sapranno rispondere ad ogni vostra domanda.

Per finire, se desiderate accompagnarci nel prossimo viaggio, tenete sotto controllo la pagina prossimi pellegrinaggi (in sezione pellegrinaggi), dove potrete trovare notizie sul pellegrinaggio di maggio 2013 per visitare la "Gospa".

Giuliano


Posso aggiungere anche io che questo è il libro più dolce, più bello che si possa leggere su Medjugorje. In modo semplice, attraverso piccoli racconti, si comprende cosa sta avvendeno in quel pezzo di terra e quando Maria faccia per noi. Lo consiglio soprattutto a chi si voglia avvicinare a questo mistero. Ogni tanto sento il bisogno di andare a rileggere dei brani. In questo libro Suor Emmanuel ha dato iol meglio di sè.
Grazie Suor Emmanuel.

Paolo

17/12/2012

Catechismo della Chiesa Cattolica - Compendio, ed.

Devoti a Maria
17/12/2012

Il Catechismo della Chiesa Cattolica: probabilmente ci si immagina un tomo di parecchie centinaia di pagine, scritto in una maniera poco agevole, che richiede dosi massiccie di caffè per poter essere letto.

Il compendio è tutto il contrario di questo, un libro di neanche 200 pagine, in versione tascabile però, tramite il quale è facile accedere al Catechismo della Chiesa Cattolica, anche per chi si accosta a questi temi per la prima volta.


Come ha dichiarato il Santo Padre "
Il compendio contiene, in modo conciso, tutti gli elementi fondamentali della fede della Chiesa, così da costituire... una sorta di vademecum che consenta alle persone, credenti e non, di abbracciare, in uno sguardo di insieme, l'intero panorama della fede cattolica".

Insomma, un libro da leggere e poi da tenere a portata di mano, per approfondire, chiarire, risolvere o soltanto rispolverare i temi della fede.

Giuliano
 



31/12/2012

Dall'illusione alla verità - Testimonianza di Glor

Devoti a Maria
31/12/2012

Questo libro mi è stato regalato con fede. E così l’ho accolto. E’ il racconto di una donna che, a seguito di un incidente che l’aveva portata in coma, è arrivata alle porte dell’inferno.

Se accolta con fede, è una testimonianza dura, che fa riflettere. Credo non ci sia nulla in contrasto con gli insegnamenti del Vangelo. Quello che colpisce sono certi dettagli, la sequenza degli eventi, il modo in cui avviene il giudizio.

Ho cercato di capire quale sia la posizione della Chiesa su questa testimonianza, ma non ho trovato nulla al riguardo. Di certo c’è che questa testimonianza è presente, ed è commentata, su tanti siti cattolici. C’è anche che Gloria oggi è una grande evangelizzatrice, testimonia davanti a folle di persone in America Latina e altrove. Molti nell’ascoltarla cambiano la propria vita.

Vi consiglio la sua lettura. Potete farlo linkando l'allegato.

Paolo
13/04/2013

Introduzione allo spirito della liturgia, Joseph R

Devoti a Maria
13/04/2013

Nelle ultime settimane mi capita spesso di incontrare persone che, nei luohi più strani come un bar o una sala d'attesa, inseriscono Papa Francesco nelle loro dissertazioni sull'ultimo goal di Totti, sulla primavera che tarda o sulla maleducazione dei figli. Di solito l'affermazione, di una durata di pochi secondi, è sempre incentrata sul "questo si che è un Papa altro che quello prima" (di cui probabilmente fanno fatica a ricordare anche il nome).

Normalmente mi faccio gli affari miei in questi luoghi e non entro nelle conversazioni altrui, ma come diceva il mio caro amico Francesco "nun me possono tocca' er Papa" e allora intervengo con una semplice domanda "scusa, ma hai mai letto qualcosa di Papa Benedetto XVI".

Normalmente la conversazione non arriva mai al contenuto di queste possibili letture, ma si dibatte se siamo degni di giudicare un Papa, addirittura raffrontandolo al precedente, per un tratto caratteriale, presente ed indiscusso, ma pur sempre solo un tratto caratteriale, insomma mi fa molto arrabbiare il ridurre Papa Francesco al suo "buonasera" iniziale o alla croce di ferro o alle scarpe nere ecc...

Se mai in casi simili, non è ancora successo, arriverò a parlare di "buone letture", vorrei consigliare questo libro del Card. Ratzinger prima di diventar Papa; non è forse il suo testo più semplice, ma dei pochissimi che ho letto è quello a cui io sono più legato.

Con questo libro ho avuto la sensazione di essere trasportati in un viaggio nella liturgia che è come nuotare nell'oceano, a volte si riesce anche a fare qualche immersione, aiutati dall'autore, ma i polmoni sono quelli che sono e si coglie poco del mondo sottomarino, tuttavia rimane impressa la sensazione forte di un fondale ricco di beni, per cui si è stimolati a tornare più volte, allenando al meglio i polmoni, per cogliere qualche altro tesoro sottomarino.

Grazie Papa Benedetto, alla prossima immersione, magari con un compagno incontrato al bar dopo aver discusso del rigore non dato alla Juventus...

Giuliano


p.s.: come detto i polmoni sono quello che sono, non mi azzardo in tentativi di sintesi o di evidenza di parti più importanti di altre, solo un consiglio, leggetelo! Per chi lo desidera una copia, bagnata di acqua salata, è sempre disponibile.

14/04/2013

Quello che spesso ci si dimentica di dire, J. Bern

Devoti a Maria
14/04/2013

Un libro che Benedetto XVI ha rilanciato per la Chiesa Cattolica, scritto dal Gran Rabbino di Francia, già questo basterebbe per rendere questo testo unico e da leggere. Tuttavia il merito del libro è un altro, in quanto rappresenta un esercizio per non dimenticarsi di pensare alla società in cui viviamo, ai pericoli che corriamo oggi e, soprattutto, al mondo che lasceremo ai nostri figli domani.

Quanto succede in Francia rende purtroppo attuale e drammatico il messaggio del libro, svegliamoci e riappropriamoci delle nostre menti e dei nostri pensieri, troppo spesso addormentate dalla melassa dei media.

Per finire, ma da sola giustificherebbe l'acquisto del libro, un'analisi di Suor Maria Gloria Riva di "Omaggio ad apollinaire" di Marc Chagalle.


Vai alla pagina dedicata a Manif Pour Tous (link).
24/10/2013

Sposala e muori per lei - Uomini Veri per Donne Se

Devoti a Maria
24/10/2013


Secondo libro di Costanza Miriano, questa volta dedicato ai maschietti. Anche questo libro non va commentato, ma solo letto. Se poi ne volete amplificare l'effetto comprateli entrambi (o chiedeteceli entrambi) e leggeteli insieme, scambiandoveli alla fine, non rimarrete delusi.

Lettera di Costanza Miriano al Papa.

Vai alla sezione dedicata a Costanza Miriano: 
link


24/10/2013

Sposati e sii sottomessa - pratica estrema per don

Devoti a Maria
24/10/2013


Si potrebbero scrivere tante parole su COSTANZA MIRIANO, ma in realtà niente può descrivere meglio la sua opera quanto il libro stesso, leggetelo e probabilmente cambierà qualcosa nel vostro rapporto di coppia, vedrete allora che anche il titolo, apparentemente policamente scorretto, è quanto di più utile al ripristino della centralità della donna e ricorderete il vostro Si come il momento più import
ante della vostra vita.

Lettera di Costanza Miriano al Papa.

Vai alla sezione dedicata a Costanza Miriano: 
link


Il meraviglioso segreto delle Anime del Purgatorio

Devoti a Maria


“Il meraviglioso segreto delle anime del Purgatorio” autrice Suor Emmanuel Maillard 2010 Ed. Vocepiù

 

Il libro è stato tratto da un’intervista fatta da Suor Emmanuel a Maria Simma, la mistica austriaca, scomparsa nel 2004, che tanto si è adoperata per le anime del Purgatorio. Il messaggio è che il Purgatorio esiste davvero, che dobbiamo temerlo e che dobbiamo pregare per le povere anime che vi si trovano, perché loro sono lì per espiare e non possono più fare nulla per togliersi da quella condizione.

E’ drammatica la loro situazione, è un dolore vero, diverso da quello che si prova sulla terra, allietato però dalla consapevolezza che c’è un’Eternità, che prima o poi vedranno la luce.

Il libro è poi arricchito dal pensiero di alcuni santi sulle anime del Purgatorio e da alcuni propositi che ci lancia Suor Emmanuel.

E’ un libro prezioso, che si legge con piacere, che deve indurci a pensare e soprattutto a capire l’importanza di ogni nostra azione, di ogni attimo della nostra vita.

Personalmente mi fa ricordare spesso di queste anime e la mia preghiera si rivolge a loro, ora più di prima.

 

Paolo

"Solo l'amore resta" di Chiara Amirante

Devoti a Maria


“Solo l’amore resta” autrice Chiara Amirante 2012 Ed. Piemme

 

E’ la prima vera autobiografia di Chiara, come lei con un po’ di imbarazzato, ha confessato. Si è giustificata dicendo che l’editore ha insistito molto. E in effetti, aveva ragione ad insistere. Per me è un libro bellissimo; ho dovuto leggere e rileggere alcune parti, tanto mi piacevano.

Chiara scrive in un modo semplice e diretto, e traduce la Parola del Signore in frasi che ti arrivano dentro e ti rimangono. Chiara cerca sempre la volontà di Dio ed in questo è assistita costantemente dalla Divina Provvidenza. E’ impressionante il numero di circostanze precise in cui la Provvidenza è lì a far fronte alle esigenze di un progetto che, evidentemente, è di Dio.

E’ interessante anche il modo in cui Chiara si rivolge a Dio, il modo in cui si pone, quando la strada sembra sbarrata: puntualmente arriva dal Cielo l’aiuto sperato, talvolta talmente grande da essere oltre la portata di ogni più rosea speranza.

Mi hanno colpito molto anche i racconti delle esperienze con i primi ospiti della Comunità, che molto spesso erano persone che avevano problemi di patti col Diavolo e di possessione: veramente impressionante, e credo, assolutamente veri.

Mi è rimasto impresso anche l’esempio che i genitori hanno dato a Chiara: senza genitori di questo tipo, penso che la sua strada sarebbe stata più lunga e tortuosa; è quindi un bell’esempio per tutti i genitori.

In generale, lo consiglio davvero a tutti e sarei ben lieto di poterlo prestare a chi me lo chiederà.

Paolo

"Pregare è amare" di Chiara Amirante

Devoti a Maria


"Pregare è amare" autrice Chiara Amirante - 2011. Ed. OCD

 

Questo libro lo consiglio a tutti coloro che hanno una "fame insaziabile” di conoscere Dio, a coloro che vogliono dare un senso concreto alla propria esistenza e sono disposti ad aprire il proprio cuore all'amore immenso del Signore.

Chiara, l'autrice di questo meraviglioso libro, è proprio innamorata di Dio e questo suo sentimento d'amore, così come la sua gioia e il suo entusiasmo, traspaiono in ogni pagina, in ogni frase e parola da lei pronunciata.

Contemplando la preghiera del Padre Nostro, la preghiera che Gesù ha insegnato a tutti noi, Chiara ci insegna, a sua volta, a pregare "con il cuore", ossia ad immergerci in una forma di preghiera contemplativa.

Per Chiara pregare significa innanzitutto "entrare in comunione con Gesù", accoglierlo con amore nei nostri cuori, dialogare con lui ed entrare nella dimensione dell'ascolto.

La preghiera fatta con amore e con consapevolezza rappresenta l'arma più potente che tutti noi abbiamo per guarire le ferite più profonde del nostro cuore. Questa finalità di guarigione insita nella preghiera è spiegata molto bene nella seconda parte del libro.

Nella terza parte sono invece affrontate le grandi problematiche che ogni uomo si trova, prima o poi, a sperimentare nel corso della propria vita: la sofferenza, il dolore, la prova. Esperienze talmente profonde che possono mettere a dura prova la fede se affrontate in solitudine, senza il sostegno e l’aiuto di Gesù.

Infine, nell'ultima parte è proposto un modello di cammino spirituale che ripercorre le tappe della vita di Gesù, il cui scopo è quello di far raggiungere a ciascuno la pienezza della gioia, della pace e dell'amore alla luce degli insegnamenti che Gesù stesso ci ha lasciato. Infatti, solo conformandosi all'esempio di vita di colui che ha detto "Io sono la via, la verità, la vita", ciascun uomo può riuscire ad assaporare già in terra quell'attimo di Eternità a cui è destinato.

In conclusione, posso dire che il carisma di Chiara ha completamente rivoluzionato la mia vita. Grazie alla lettura di questo libro ho compreso cosa significhi essere innamorati di Dio, ho imparato ad affidarmi a Lui nelle prove della vita senza sentirmi più sola.

Buona lettura!

 

Laura

Questo libro la prima volta che l'ho letto, non mi aveva particolarmente impressionato, ma probabilmente non ero dello spirito giusto. Dopo che l'ho prestato a Laura e lei me ne ha parlato in termini entusiastici, mi è venuta voglio di rileggerlo e devo dire che è stupendo. C'è una parte molto bella in cui ci insegna a pregare col Padre Nostro. Lo consiglio davvero a tutti. Chiara è unica.

Paolo

"Guarire il cuore" di Chiara Amirante

Devoti a Maria


"Guarire il cuore. Il perdono come stile di vita" autrice Chiara Amirante - 2011. Ed. OCD

 

Questo libro è di facile lettura, si completa con un pò di buona volontà nell'arco di una/due orette.

Il tema affrontato è di grande importanza e penso che riguardi un desiderio che noi tutti, almeno una volta nella nostra vita, abbiamo provato: sperimentare la gioia piena, la pace nel cuore.

La risposta che offre Chiara è semplice: affidarsi all'immenso e incondizionato amore di Dio. Solo se saremo in grado di porre Dio al centro della nostra vita e delle nostre azioni, noi tutti potremo sperimentare la gioia immensa nel cuore.

Ma la vita, purtroppo, pone tanti ostacoli al raggiungimento di questa pace e gioia: la legge della "carne", del piacere effimero ed artificiale, delle passioni incontrollate, porta l'uomo a fare l'esperienza del peccato, la cui conseguenza è inevitabilmente la sofferenza, la solitudine e, infine, la morte dell'anima. Il peccato separa infatti l'uomo da Dio, dalla sorgente dell'amore.

Chiara allora ci viene in aiuto dicendoci che è necessario riconciliarsi con Dio, possibilità a tutti offerta tramite il sacramento della Confessione.

La Confessione, dono di grazia interiore, per portare benefici deve però essere accolta in profondità: è importante fare verità su se stessi, ammettere le proprie povertà, chiedere perdono a Dio e, infine, riuscire a perdonare se stessi. Oltre al pentimento, Dio ci chiede anche qualcosa in più. Ci chiede di saper perdonare i nostri fratelli, soprattutto coloro che ci hanno arrecato le ferite e le offese più profonde, passaggio questo fondamentale per raggiungere la guarigione interiore. A questo proposito, il libro riporta una frase bellissima e significativa del Vangelo: "Siate misericordiosi, come è misericordioso il Padre Vostro". Gesù, infatti, ci ha insegnato a essere misericordiosi, a non giudicare per non essere a sua volta giudicati, a perdonare per ricevere noi stessi il perdono. La ricompensa del vivere "in misericordia" è il raggiungimento della gioia piena, della pace nel cuore.

Nella parte finale sono inoltre riportate due testimonianze molto forti che mostrano come, attraverso il perdono e la fede in Dio, davvero si possa iniziare una nuova vita, piena di pace e serenità.

Anche questo è un libro assolutamente da leggere!

 

Laura

09/11/2013

I nuovi Unni, Gianfranco Amato, Ed. Fede e Cultura

Devoti a Maria
09/11/2013

Il Libro di Gianfranco Amato, Presidente dei Giuristi per la Vita, è quanto mai utile per uscire dalle nebbie del "politicamente corretto".
Grazie ad un percorso che parte dalle cause e poi ne illustra gli effetti siamo condotti a capire quali drammi possono generarsi quando si cerca di sostituire Dio, anche, e proprio per questo, nella apparentemente civilissima Inghilterra. Con questo libro scopriamo che proprio in questo paese i cattolici sono discriminati, ma anche, più banalmente, un semplice non vedente con il suo cane guida...
Da leggere: con attenzione la prima parte, come piccole pillole quotidiane la seconda.


Dalla prefazione di Mons. Negri
"Non si poteva rappresentare meglio ciò che sta accadendo oggi nella società britannica. Ora che si stanno spegnendo gli ultimi bagliori della civiltà cristiana, di quella fede che aveva tenuto insieme il popolo, diventa sempre più evidente il rischio di uno smarrimento individuale e collettivo... Se non si conosce Dio, non si può conoscere l'uomo. E senza la conoscenza di Dio, ricorda ancora Benedetto XVI, luomo diventa manipolabile".


La recensione del sito Tempi.it: link
21/12/2013

Il padrone del mondo, Robert Hugh Benson, ed. Fede

Devoti a Maria
21/12/2013

Scritto nel 1907 – e da allora il più venduto best-seller di christian-fiction della storia – questo romanzo profetico racconta l'ascesa del grande filantropo Giuliano Felsemburgh, democratico e rassicurante, fautore della pace mondiale, che realizza un mondo ideale con l’avvento di un nuovo umanitarismo che stempera le differenze fra le religioni e predica la tolleranza universale. Tutto viene accettato fuorché la Chiesa Cattolica, che – sempre in nome della tolleranza – viene straziata fin quasi alla sua completa eliminazione.

Comunicazioni istantanee in tutto il mondo, trasporti aerei e sotterranei, luce solare artificiale, un parlamento europeo, attentati con kamikaze, il crollo della Russia, la crisi delle vocazioni, l’apostasia di preti e vescovi, la persecuzione e la solitudine del Papa: tutti elementi che oggi fanno parte della nostra storia e della nostra quotidianità e che in questo romanzo sono stati descritti con impressionante realismo.

Il Padrone del mondo racconta il venir meno della fede cristiana non a causa di una persecuzione pubblica ma attraverso la subdola religione umanitaria del relativismo. La speranza è riposta nell’Unico che rimane fedele per sempre e nel Suo glorioso ritorno.

Il romanzo preferito di Papa Francesco, il best-seller sempre verde da 100 anni e oggi più che mai attuale: la profezia di un mondo perfetto ma senza Dio in cui trionfa l'uomo tecnologico e umanitario ma anti-cristico.

Dal sito Fede e Cultura (http://www.fedecultura.com)

Per riflettere insieme e commentare questo libro vai alla pagina dedicata nel forum
(link)

21/12/2013

La mia porta è sempre aperta, Papa Francesco, Rizz

Devoti a Maria
21/12/2013

Nell’agosto 2013, nella Casa di Santa Marta, in Vaticano, padre Antonio Spadaro ha intervistato per oltre sei ore Papa Francesco.

Il 19 settembre il testo dell’intervista è stato diffuso in tutto il mondo, suscitando un eccezionale interesse in tutti i mezzi di comunicazione.

Oggi Rizzoli propone una nuova edizione dell’intervista originale. Padre Spadaro ha seguito, da giornalista, il viaggio apostolico in Brasile in occasione della Giornata mondiale della gioventù; in più, da gesuita, ha condiviso la stessa formazione di Jorge Mario Bergoglio. Per questo riesce a illuminare in profondità il significato delle parole del Papa, e a svelare il ricco panorama culturale e umano che le ha ispirate. Questa conversazione diventa così la guida più efficace e più diretta per conoscere la visione e l’umanità di uno dei personaggi più carismatici del nostro tempo

Dal sito "http://www.cercoiltuovolto.it"
21/12/2013

Religiosità, alternativa, sette, spiritualismo

Devoti a Maria
21/12/2013

Cinquantamila persone. E solo in Emilia Romagna. È questo il dato più preoccupante dell’inchiesta sulle sette religiose presentata ieri a Bologna. Redatta dalle diocesi della regione, il documento “Religiosità alternativa, sette e spiritualismo. Sfida culturale, educativa, religiosa” analizza un fenomeno sempre più preoccupante.

A partire dai numeri di quanti aderiscono a gruppi di «religione alternativa», ovvero pseudo comunità di spiritualismo contemporaneo che nel giro di un anno sono aumentate di più del venti per cento. Un incremento notevole, soprattutto se si pensa che il fenomeno ha cominciato ad attirare tra le sue fila immigrati da tutto il mondo, ancora più fragili e vulnerabili per mancanza di certezze. Nel testo si parla delle principali forme di “religioni fai-da-te” che passano dalla divinazione alla magia, dall’occultismo allo spiritismo ma anche al New Age e al salutismo.

«È la prima volta che un episcopato regionale prende di petto una sfida radicale – ha detto l’arcivescovo di Ferrara-Comacchio, Luigi Negri, coordinatore della stesura del testo –. Rappresenta un tentativo di comprendere il fenomeno e di ridare sostanza alla coscienza della realtà cristiana».

Una guida per registrare, indagare e conoscere questi fenomeni gregari e impedire che si inseriscano violentemente nella vita delle persone. «Questo documento deve essere conosciuto dai giovani, dagli insegnanti e dai sacerdoti – ha continuato l’arcivescovo –. Noi dobbiamo mettere in atto nell’abito delle comunità cristiane un tipo di aiuto e di appoggio a queste persone».

A finire nel calderone di queste nuove “religioni” il panteismo, le teorie di reincarnazione, il millenarismo «ma anche il sincretismo – ha spiegato Il vescovo di Piacenza-Bobbio Gianni Ambrosio –. In questo caso chi aderisce si comporta come se si trovasse al supermercato: mette nel carrello un po’ di questo, un po’ di quello perché, non si sa mai, potrebbe sempre servire. E così si mescolano elementi di religioni e credenze diverse con conseguenze il più delle volte disastrose». Oppure il relativismo «in cui non sono ammessi né principi assoluti né verità ultime in qualsiasi campo del conoscere, del valutare e dell’agire – ha detto il vescovo di Rimini Franco Lambiasi, –  Il gruppo relativo per eccellenza è la Massoneria».

Principale responsabile del dilagare di questi nuovi credo è la globalizzazione, con l’impatto dei mezzi di comunicazione «che sta tentando di ridisegnare le abitudini spirituali delle persone – ha ribadito Ambrosio – inducendole a scegliere la religione come se si trovassero di fronte a una specie di menù “à la carte”». E, sempre per rimanere nella metafora dei ristoranti, «spicca la tendenza a ridurre le porzioni nella stessa portata, che diventano sempre più piccole ma più complesse, eterogenee e costose, ma non troppo impegnative per il proprio metabolismo» ha concluso. Fuor di metafora, si sceglie una fede religiosa esotica, eclettica che, anche se costosa, non sia eccessivamente impegnativa per la propria ragione e per la propria coscienza.

«È un fenomeno impressionante come imponenza statistica – ha detto Negri –. In Emilia Romagna abbiamo un’estrema diffusione di quasi tutte le sette. Quelle sataniche sono sicuramente le più gravi e le più disastrose, ma anche le altre sono preoccupanti. Tutte ascesi di carattere psicologico, moralistico, fino a un tentativo vero e proprio di corrompere l’annuncio cristiano nel senso diabolico».

È qui la differenza tra il satanismo e le altre “religioni fai da te”: « Il satanismo è esplicitamente il tentativo di superare la tradizione cristiana in un culto del demonio e di Lucifero presentato come la religione del nostro tempo – ha spiegato l’arcivescovo di Ferrara –. Fino a qualche anno fa, per esempio, i furti satanici venivano sbrigativamente definiti come fenomeni di bullismo. Mettendo insieme tutti i fattori sono emerse delle preoccupanti connessioni. Per esempio le sette sataniche della regione fanno capo generalmente a Milano e alcune di queste grandi centrali milanesi fanno direttamente riferimento a Londra, alla imponenza delle sette deviate di certo protestantesimo ferocemente anticattolico».

Le discoteche, i pub e i locali notturni in generale sono i principali luoghi di reclutamento dei futuri adepti, scelti soprattutto tra giovani e giovanissimi, più facili da manipolare.


Dal sito "www.avvenire.it
21/12/2013

Una lacrima mi ha salvato, A. Lieby, Sonzogno

Devoti a Maria
21/12/2013

L'inno alla vita di Angela, salvata dalla morte da una lacrima, quando qualcuno, troppo sbrigativamente, consigliava ai suoi cari di togliersi d'impaccio uccidendola. Un libro per pensare a quanto sia facile morire in questa società e quanto sia importante difendere la vita.

Da leggere consapevoli che si può essere travolti dalle emozioni.


Recensione di Tempi.it (Link).

"Il prodigio che è in te" di Chiara Amirante

Devoti a Maria


“IL PRODIGIO CHE E’ IN TE”, autrice Chiara Amirante – 2013. Ed. Orizzonti di Luce.

 

Questo libro è meraviglioso, un vero corso di esercizi spirituali per riscoprire il prodigio che c’è nascosto in ognuno di noi. Si perché, come dice la nostra Chiara, tutti noi siamo stati creati da Dio a sua immagine e somiglianza, siamo i suoi “capolavori”, la sua opera perfetta.

Qualcuno potrà obiettare di non sentirsi proprio un prodigio, un portento, ma al contrario un disastro completo! Eppure, se ci raccogliamo in silenzio e con cuore aperto ascoltiamo la Parola di Dio capiremo quale luce divina è racchiusa in noi.

Chiara ha questa consapevolezza e ce la rivela attraverso la contemplazione del Salmo 139. Questa preghiera straordinaria ci ricorda che il Signore ci ama così immensamente da conoscere tutto di noi: Lui penetra tutti i nostri pensieri, Lui conosce tutte le nostre vie. Lui ci ha concepito nel suo progetto come un prodigio!

Purtroppo, noi nella nostra libertà e nella nostra presunzione tante volte abbiamo detto no al suo amore, abbiamo preferito percorrere una strada diversa, osservando i nostri comandamenti invece che i suoi. Ci siamo allontanati dal suo amore e, come conseguenza, abbiamo provocato un disastro! Ogni nostro no all’amore di Dio ha sfigurato la bellezza originaria che Lui ha impresso nei nostri cuori. Con il peccato ci siamo sfigurati, abbiamo sfregiato il suo meraviglioso capolavoro.

E’ necessario allora, come ci spiega Chiara, tornare ad essere un prodigio, tornare a risplendere, come diamanti, di questa luce divina. Dobbiamo far si che il Signore ci trasfiguri nuovamente. Tutto ciò è davvero possibile? Certo, ma solo se saremo in grado di superare gli ostacoli e le tante barriere in cui ci siamo imprigionati, se decideremo di percorrere un cammino di guarigione del cuore, se decideremo di non essere più schiavi del peccato. La Parola di Dio ci rivela a questo proposito una verità fondamentale: c’è in noi un conflitto tra la legge della carne e la legge dello Spirito, due leggi che si oppongono a vicenda. La legge della carne ci rende schiavi del peccato, ci conduce alla perdizione; la legge dello Spirito ci dà la vita, la salvezza eterna. E siccome tutti noi siamo chiamati a vivere già su questa terra il Regno dei cieli, dobbiamo imparare a essere vigilanti su tutto ciò che sono i desideri della carne e a rimetterci nelle mani del nostro Artista perché possa restaurare tutto il suo capolavoro (che siamo noi), perché possa rivestirci della sua luce, perché il tesoro che andremo a cercare nelle profondità delle nostre piaghe possa risplendere nuovamente. Immergiamoci allora nella lettura di questo libro, riconosciamo le abitudini di pensiero e i comportamenti limitanti che ci hanno imbruttito, che ci hanno sfigurato, allontanandoci da Dio e contrapponiamo loro, come terapia di guarigione, comportamenti potenzianti che siano il frutto di una vera fede in Dio. Coraggio!

 

Laura

"La grande storia della Bibbia. Dalla creazione a

Devoti a Maria


Questo libro l’ho acquistato per avvicinarmi alla conoscenza della Bibbia, un testo che temevo sia per le dimensioni, sia per la necessità di ambientare i fatti storici e i personaggi, sia perché lo sentivo lontano dalla mia realtà: l’Antico Testamento.
Sofia, che l’ha letto prima di me, me ne aveva parlato però con entusiasmo e mi aveva rivelato tutta una serie di conoscenze, che ignoravo.
Incuriosito dalla sua descrizione, ho iniziato a leggerlo e devo dire che mi ha preso molto. La Bibbia viene narrata come un romanzo. Si apprende così l’essenziale di tutte le figure principali, da Adamo a Mosè, si comprendono amori, passioni, la fede e i tradimenti di questi personaggi.
In particolare, le figure che mi hanno affascinato maggiormente sono quelle di Sara, moglie di Abramo, di Giacobbe (“Israele”) e Giuseppe. Mi ha colpito poi il diverso rapporto tra Dio e l’uomo, che emerge dal Vecchio rispetto al Nuovo Testamento.
Mi ha appassionato ancora di più alla storia di questo piccolo popolo “Israele”.
Lo consiglio vivamente a chi volesse addentrarsi nella conoscenza della Bibbia in modo soft, con una visione romanzata della stessa; è un approccio piacevole e utile allo studio dell’Antico Testamento. Se poi ti prende, come nel mio caso, ti viene voglia di andare più a fondo.

 

Paolo
03/03/2014

Omoofobia o eterofobia, perchè opporsi a una legge

Devoti a Maria
03/03/2014

Un libro che ha un solo difetto, è estremanente chiaro e come tale spaventa, ma anche questo serve per svegliarci ed evitare che con il silenzio e l'indifferenza di tanti si possano fare scelte negative per il futuro dei nostri figli, da leggere e far leggere.

Giuliano

Breve scheda introduttiva dal convegno del 27 febbraio a Novafeltria
(link)
19/07/2014

Voglio la mamma. Mario Adinolfi. Ed. Youcanprint 2

Devoti a Maria
19/07/2014

"Un ragionamento di sinistra, sorprendente e spiazzante, denso di dati e di cifre, sui temi controversi del nostro tempo: matimonio omosessuale, aborto, eutanasia infantile, diagnosi prenatale, 'dolce morte', omogenitorialità, uteri in affitto, transessualità, rapporti familiari. Facendosi accompagnare da Pasolini e De Andrè, un intellettuale controcorrente compie un viaggio con al centro la figura della donna e l'esaltazione della maternità "
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MARIO ADINOLFI (Roma 1971) è un giornalista e conduttore radiotelevisivo. È stato candidato alla segreteria, membro della direzione nazionale e parlamentare del partito Democratico. Ha scritto i saggi Il conclave e Generazione U oltre ai romanzi Email, Mundial e La ricerca della Costante.





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Un viaggio, proprio di un viaggio si tratta, costeggiando tutti gli orrori di ieri che stanno, lentamente ma inesorabilmente, diventando le 'normalità' di oggi. 
Un viaggio con lo sguardo di un laico, non di un cattolico; e se per tutto il libro vi  chiedete, come me, se è come Adinolfi sia credente, non temete, anche questa domanda troverà risposta al termine del libro.
Voglio la mamma, voglio donne che sappiano essere, alla bisogna, mamme, perché, per citare un altro passo a me molto caro, "Al centro della difesa della vita e della persona c'è la donna. Il futuro della razza umana ha le forme di una madre, così è sempre stato, così sempre sarà", vi ricorda qualcuno? 
Un 'libretto rosso' da portare sempre con se per farlo circolare il più possibile.
Giuliano


Per "pillole di stimolo alla lettura" e i commenti sul libro, vai qui: link

04/08/2014

Obbedire è meglio. Le regole della Compagnia dell'

Devoti a Maria
04/08/2014


Scrivere dell’ultimo libro di Costanza Miriano “Obbedire è meglio. Le regole della Compagnia dell’Agnello” per me, che ero già Costanza Miriano-maniaca prima ancora di conoscerla, è al tempo stesso un’emozione e un impegno, grandi. Un’emozione perché a mio modesto avviso, Costanza è una grande comunicatrice e con il suo stile colloquiale e intenso, tra un aneddoto sui figli e un altro su un’amica, ci serve pillole (talvolta “macigni”!) di saggezza “applicata” su come vivere da veri cristiani; un impegno perché avrei la presunzione, con le mie parole, di attirare quante più persone possibili a leggere i suoi libri, che sono stati e saranno sempre delle praticissime guide per la mia vita quotidiana.

Devo innanzitutto spiegare perché mi ritengo una fan di Costanza già da prima di aver letto i suoi libri (“Sposati e sii sottomessa” e “Sposala e muori per lei” entrambi editi da Sonzogno). Per il mio matrimonio, alla seconda lettura, ho scelto la famigerata lettera di san Paolo agli Efesini, in cui si invitano le mogli ad essere sottomesse ai mariti (sento già vibrare nell’aria le pietre delle femministe al mio indirizzo) come lo sono a Cristo; il che, ad una interpretazione superficiale, giustifica la reazione delle persone di sesso femminile cui ho proposto di leggere il brano, ripiegando alla fine su mio padre, che è stato ben contento di farlo. Ma ciò che forse i più non arrivano a leggere è che ai mariti viene chiesto molto ma molto di più e cioè di amare le loro mogli come Cristo ha amato la Sua Chiesa, dando la Sua vita per lei e per la sua salvezza. Mi pare un pochino più impegnativo, n’est-ce pas?

In questo terzo libro, Costanza Miriano offre ai suoi fortunati lettori un vademecum sulle regole per raggiungere la vera felicità scritto con sincera ed autentica ironia e apparente leggerezza e ci presenta la sua Compagnia dell’Agnello, vale a dire le tante persone speciali che rappresentano i suoi riferimenti, eroi ed eroine della vita quotidiana che con semplicità ci consentono di comprendere come il nostro essere cristiani si può e si deve manifestare in tutto ciò che siamo e facciamo.

Perché obbedire è meglio, dunque? Come riportato nel suo blog, www.costanzamiriano.com, “se fossimo perfetti non ci converrebbe obbedire” ma siccome non lo siamo, anzi siamo limitati e deboli, è molto meglio per noi non abbandonarci alla volatilità dei nostri sentimenti e delle nostre propensioni, affidandoci invece completamente a Colui che ci ama in maniera totale, completa e che vorrà sempre e solo il nostro bene. Dobbiamo chiudere “i sentimenti in cantina, nel ripostiglio, dentro un acquario, in qualsiasi luogo sigillato dal quale non possano fuoriuscire” come fa Marta, poi chiedere a Gesù di indicarci la via, perché solo così potremo avere una visione vera di ciò che è meglio per noi. Se chiediamo a Dio di agire nella nostra vita “i miracoli ce li tira dietro”.

L’importante è aver ben chiara la meta, Cristo, poi tutto il resto si organizza di conseguenza. Nel momento in cui si raggiunge la consapevolezza di essere amati da Dio, la via è chiara, conformarsi e aderire completamente a Cristo seguendo quanto ci ha insegnato, spegnendo il nostro ego “cialtrone e millantatore” che troppo spesso ci porta alla depressione, la cui unica vera cura è amare gratis, così come Lui ci ama; così facendo riempiamo quel vuoto esistenziale di cui troppo spesso soffriamo perché perdiamo di vista l’obiettivo, distratti dalla fallace opzione della libertà a tutti i costi che non porta altro che insoddisfazione e tristezza. Come i bambini, anche noi per essere sereni abbiamo bisogno di regole, semplici, chiare, per definire il nostro campo di “gioco”, per rimanere al nostro posto di combattimento, quello che Lui ci ha affidato, senza lasciarsi prendere dall’inutile atteggiamento del “se avessi fatto” o “se non mi fossi sposato”. Come dice Lavinia, figlia di Costanza “Bè, scusa, se sognassi di essere diversa da quella che sono sarebbe come dire che Dio ha sbagliato!”. Come contraddirla?

Noi siamo qui e ora per uno scopo, ognuno il suo. Per gli sposati, la famiglia è l’unica via che porta a Dio e il percorso è fatto non solo di impegno e sacrificio(“luogo solo di lavoro, obbedienza, fatica, croce”), ma di gioie enormi, come lo sguardo beato del neonato appena allattato, il sorriso soddisfatto del pargolo dormiente dopo una giornata intensa, l’abbraccio di due sorelle dopo un litigio, le coccole a letto che non bastano mai (quindi “l’esatto contrario, il posto più attraente del mondo”). Costanza è estremamente pratica nella sua esposizione. Afferma, tra le altre cose, che una madre con tre figli non può andare in giro per il mondo a far del bene. Tuttavia può fare molto per i suoi figli, per la sua famiglia - che è il posto a lei affidato - facendoli crescere in un ambiente che sia d’esempio per loro, per crescerli nella fede così da, eventualmente, se ne avrà ancora le forze, uscire poi con loro nel mondo a far del bene tutti insieme. 

La sostanza della santità è la docilità, vivere secondo la carne è voler controllare tutto. Farsi tritare, svuotarsi, questo è il cristianesimo, ed è per tutti”…”Cercare Dio dove sei, vivi, lavori. Non inseguendo lo spiritualismo, ma essendo proprio totalmente di carne, nella vita che ci è chiesto di vivere oggi. Solo questo? Solo questo. E non è poco”. La fede non è mero spiritualismo, non è l’eremo con gli uccellini che cinguettano, ma è portare la croce della nostra esistenza attraverso gli impegni, non nonostante gli impegni, obbedendo alla famiglia, ai figli, al marito, alla moglie, agli amici, cioè a tutte le persone attraverso le quali Dio si manifesta a noi, in questo esatto momento, per darci l’occasione di seguirlo, di sceglierlo, di abbandonarci al Suo amore perfetto, senza fidarci di noi che siamo limitati e abbiamo “un bug nel software che fa girare i neuroni”.

Obbedire significa anche (e Costanza lo fa magistralmente) rimettere ordine nei ruoli famigliari, con una bella educazione “sessista” (maschi e femmine sono diversi e ben distinguibili!) e un ripristino del sovvertito ordine gerarchico operato dal pensiero “unico” post moderno secondo cui uomini e donne sono uguali. Nemmeno nel codice civile è scritto così, se non vi fermate al primo comma dell’art. 143 e leggete bene il terzo comma “Entrambi i coniugi sono tenuti, ciascuno in relazione alle proprie sostanze e alla propria capacità di lavoro professionale o casalingo, a contribuire ai bisogni della famiglia”. Se affido a mio marito il compito di preparare la cena, il massimo che posso aspettarmi sono i bastoncini di pesce o una pasta al pesto (probabilmente salatissima e scotta o cruda) alle 21.30, quindi continuerò a cucinare con le mie cucciole sotto i 36 mesi attaccate alle gambe o alternativamente in braccio e il mio ometto che mi chiede di giocare a scacchi (considerando che per i casi estremi c’è sempre la pizza a domicilio!).

Grazie Costanza, perché dai la speranza a chi, come me e i miei amici del gruppo Devoti a Maria, non si arrende alla logica di questi tempi che vuole addirittura lasciare la scelta del cognome per i figli, abbattendo tutti i capisaldi, le fondamenta della visione tradizionale e vera, originaria, di famiglia, e lasciando i bambini, che sono il futuro di questo mondo, nel mare sconfinato della visione individualistica della realtà, del “come mi sento” (con tutti i danni irreparabili che ne potrebbero conseguire), perdendo di vista il motivo per il quale siamo stati messi al mondo, per essere a Sua immagine e somiglianza. 

Chiamatemi bigotta, retrograda, omofoba, ma io voglio la famiglia di una volta, con il padre che comanda, la madre sottomessa (cioè messa sotto, a base e fondamento della famiglia, che senza di lei, così, vacilla pericolosamente) e i figli obbedienti perché imitano i genitori che, per primi, obbediscono. 

Buttate tutti i libri che avete in casa di self help che promettono felicità e successo e leggete Obbedire è meglio, vi ritroverete a leggerlo e rileggerlo mille volte, per farlo completamente vostro, perché è tremendamente utile, pratico, applicabile, una vera guida sulla strada verso la santità e verso Cristo. Se bisogna avere un modello, meglio puntare in alto, giusto?

Elisa Zafferani

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20/08/2014

Un gancio in mezzo al cielo. Giulia Gabrielli. Ed.

Devoti a Maria
20/08/2014

GIULIA

Innanzitutto chi è Giulia Gabrieli?

Giulia era una ragazza venuta a mancare all’età di 14 anni il 19 agosto 2011 a causa di una malattia incurabile. Ma è riduttivo descriverla cosi perché lei era speciale. La sua storia assomiglia a quella di Chiara Luce Badano. Aveva diverse doti, una di queste era la capacità narrativa, tanto che nel 2009 aveva vinto la prima edizione del concorso letterario “I racconti del parco” per la sezione scuole medie. Poi è arrivata la malattia ma proprio nella prova della sofferenza Giulia ha saputo farne un incredibile inno alla vita e a Gesù.

Lei è andata in cielo il giorno della Via Crucis alla GMG di Madrid, ma ha lasciato in eredità una Coroncina di Ringraziamento (autorizzata dal vescovo di Bergamo Francesco Beschi che negli ultimi mesi della sua vita è andato diverse volte a trovarla) scritta da lei e un libro “Un gancio in mezzo al cielo” dove testimonia come ha affrontato la malattia e la sua filosofia di vita. Questo libro, edito dalle Paoline, sta diventando un best seller ed è già stato tradotto in polacco e probabilmente verrà tradotto in altre lingue.

I suoi genitori hanno creato l’associazione Con Giulia onlus che grazie ai proventi del libro fa donazioni all’AIRC e, soprattutto, cerca di realizzare i progetti a cui Giulia teneva tanto, operando soprattutto all’ospedale Papa Giovanni III di Bergamo aiutando i bambini malati con un’attenzione speciale alla realtà della “Scuola in Pigiama”.

Un gancio in mezzo al cielo

Giulia Gabrieli

“Un gancio in mezzo al cielo”, Paoline 2012 è la testimonianza di Giulia Gabrieli, quattordici anni. Questa ragazza ha saputo trasformare i suoi due anni di malattia in un inno alla vita. Adatto per la Giornata Mondiale del malato perché ci aiuta a riflettere sul nostro modo di porci accanto a queste persone.

“Ora so che la mia storia può finire solo in due modi:
o, grazie a un miracolo, con la completa guarigione, che io chiedo al Signore perché ho tanti progetti da realizzare. E li vorrei realizzare proprio io. Oppure incontro al Signore che è una bellissima cosa. Sono entrambi due bei finali…” 

Da Un gancio in mezzo al cielo, di Giulia Gabrieli, Paoline

Quella che vede nelle immagini sotto riportate è la Coroncina di Ringraziamento scritta da Giulia e approvata da Mons. Francesco Beschi vescovo di Bergamo. In alto a sinistra potete leggere la spiegazione e alcuni particolari riguardanti la Coroncine.

Io invece vorrei soffermarmi sui due disegni perché non sono casuali ma fatti da un pittore su precise indicazioni di Giulia. Nel disegno sulla copertina Giulia voleva rappresentare il passaggio dello Spirito Santo. Di fronte a questa richiesta il pittore è rimasto disarmato perché sembrava impossibile rappresentare lo Spirito Santo, così Giulia ha deciso di usare la colomba come simbolo.Nel secondo disegno viene raffigurata Giulia stessa che corre incontro a Gesù e alla Madonna, spesso però alla gente sfugge un particolare: guardate bene l’ombra che Giulia lascia, che cosa si vede? Non si sa con precisione ma mentre alcuni vedono una croce, tanti altri vedono il Cristo risorto di Medjugorje dove Giulia è andata durante la sua malattia.

È attivo il blog
www.congiulia.com
Se vuoi inviare messaggi ai familiari e amici di Giulia puoi scrivere:
Congiulia03@gmail.com

10/09/2014

Sposala e muori per lei. Uomini veri per donne sen

Devoti a Maria
10/09/2014

Il secondo libro di Costanza Miriano vorrebbe essere dedicato ai mariti, che secondo san Paolo hanno il compito ben più arduo rispetto alle mogli – che devono semplicemente essere sottomesse al marito come a Cristo – di amare le loro mogli così come Cristo ha amato la Sua Chiesa, dando la vita per lei. Tuttavia, l’autrice si dichiara fin dal primo capitolo incapace di parlare agli uomini e decide, per la maggior efficacia del libro, di rivolgersi ancora alle donne, per consigliare loro almeno come non comportarsi con gli uomini, affinché questi ultimi siano stimolati a diventare veramente eroici tanto da donare la vita per le mogli.

E’ purtroppo ormai assodato che una delle conseguenze più funeste del femminismo e delle presunte conquiste progressiste della donna sia una carenza preoccupante di virilità nel genere maschile; sembra, addirittura, che un uomo che sa valorizzare il suo lato femminile sia il massimo del conformismo di questi tempi. Costanza, a giusta ragione, sottolinea che questa decadenza sia in gran parte attribuibile alle donne, soprattutto a quelle che si credono superiori agli uomini e li sopravanzano, li umiliano, criticandoli in continuazione facendoli sentire inadeguati. Per questo motivo, Costanza dà ai suoi lettori delle indicazioni molto precise sui comportamenti da evitare e sui virtuosismi da adottare per valorizzare il matrimonio.

Temo di non sapere quale sia il segreto per stare davvero profondamente insieme. Però, a occhio e croce, secondo me si parte dall’accettare la differenza. Perché l’altro è, appunto, l’altro. E’ libero di fare le cose […] a modo suo”. Questo è veramente il punto di partenza, l’accettazione e la comprensione della diversità e, alla luce di questo, noi donne dovremmo limitare la “sindrome della preside” che ci porta a voler diventare educatrici non solo dei figli ma anche dei mariti, magari con la pretesa di cambiarli per migliorarli (atteggiamento che, tra l’altro, li offende profondamente, in quanto li fa sentire sbagliati, non all’altezza). Il matrimonio deve implicare un cammino comune di crescita e di cambiamento (vogliamo chiamarlo con il suo nome, conversione?) ma questo processo deve partire da noi donne (“quando qualcosa di tuo marito ti irrita, comincia a lavorare su di te”) e non dobbiamo pretenderlo dall’uomo che abbiamo accanto. Si devono “ridurre al minimo i condizionamenti, rendere l’altro non tanto libero da, ma libero per”, solo così è possibile sperare di veder mutare quell’essere mitologico metà uomo e metà divano in un uomo vero, un eroe che muore a se stesso (e al suo egoismo) per donare la sua vita alla moglie e alla famiglia che lo reclama come guida.

Solamente una donna che apprezza il suo uomo e gli lascia occupare il ruolo che gli appartiene può sperare di distoglierlo dalla modalità stand-by #cisonomanontiascolto in cui l’uomo si pone quando entra nel network, o sta cinguettando o whatsappando, perché la figura della moglie-maestrina provoca all’uomo effetti collaterali quali voglie impellenti di verificare in rete i risultati del torneo provinciale di tamburello o di leggere su un blog le ultime opinioni su quel nuovissimo software agli occhi della donna completamente inutile ma per loro di vitale importanza.

Le donne devono imparare a diventare specchi di bellezza (utilizzando varie tecniche, tipo il “fare come se”) e Costanza ci ricorda che gli specchi – tranne quelli di certe fiabe – non parlano. Se si vuole veramente affascinare un uomo e farlo diventare “vero”, bisogna parlare con i fatti, pur sapendo che stiamo costruendo un’opera di cui non vedremo la fine, una cattedrale che ci sopravvivrà (la nostra famiglia) ma per la cui edificazione molto probabilmente non riceveremo complimenti (di sicuro non dal marito). Solo così l’uomo vorrà seguirci perché vedrà nella sua donna e nel suo agire un significato più alto, che conduce alla vera essenza della nostra vita, che sulla terra è incompiuta ma è presagio e preludio di quanto ci è stato promesso. La donna così facendo si riappropria del ruolo ontologicamente suo dell’accoglienza e dell’accudire; le donne che hanno abdicato a queste funzioni soffrono terribilmente perché si sono allontanate dalla loro natura e pretendono di rivestire posizioni che non appartengono al loro essere più autentico.

L’infelicità che affligge una quantità esagerata di persone nei tempi recenti è da attribuirsi all’incapacità di capire che l’irrequietezza che proviamo così spesso è semplicemente la mancanza di Dio nelle nostre vite; solo il Suo amore ci completa e ci salva e solo rivolgendo lo sguardo a Lui possiamo dare un senso alle nostre fatiche quotidiane. Cristo sulla croce ha le braccia aperte per accoglierci, sempre.

Elisa Zafferani

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10/09/2014

Sposati e sii sottomessa - pratica estrema per don

Devoti a Maria
10/09/2014

La prima edizione di questo libro risale al 2010; tre anni dopo, Costanza ha pubblicato una “nuova edizione aggiornata ed arricchita” in cui la giornalista ha voluto verificare i risultati del “metodo Miriano” applicato alle coppie di amici cui aveva dedicato le missive ricche di consigli su come gestire al meglio il rapporto di coppia.

Il titolo di questo libro è senza dubbio sconvolgente, ma non è del tutto originale, in quanto rimanda alla lettera di san Paolo agli Efesini, che ogni volta che viene letta in occasione di un matrimonio suscita mormorii e risatine trattenute, purtroppo per una superficialità di analisi del messaggio che questo testo vuole portare.

Per andare più in profondità, quindi, è necessario andare fino all’etimologia delle parole: sottomessa significa posta sotto, alla base, cioè a fondamento della coppia e della famiglia che naturalmente potrà essere generata ed accresciuta dall’amore di un uomo e di una donna.

Costanza Miriano invita le donne a riappropriarsi della loro vera funzione di accoglienza e di servizio, donandosi con amore e con fiducia al proprio uomo, senza cercare di cambiarlo, ma lasciandogli la guida della famiglia, poiché con il matrimonio non esiste più solo la coppia, ma l’amore della coppia è la partecipazione dei coniugi all’amore di Dio, quindi quell’uomo (e quella donna) sono stati scelti da Dio per accompagnarci per tutti i giorni della nostra vita. “A che serve vivere se non costruisci qualcosa che ti superi?”; per questo motivo il matrimonio è necessario per confrontarci con qualcuno di diverso da noi e per crescere insieme. “E’ una via ardua e folle, è un rischio. Ti decidi a correrlo quando sei matura, hai imparato ad amare te stessa e allora, solo allora, sei capace di gesti gratuiti”. E se ami gratis, senza attendere ricompense, allora anche l’uomo affossato sul divano può cambiare, perché si sente libero, non oppresso.

Le donne devono trovare la forza di essere specchi di bellezza anche quando hanno accanto uomini egoisti, lontani, assenti, perché devono dare la speranza alla famiglia che il bello e il vero possono essere raggiunti sempre, anche se non senza fatica, non senza abnegazione; siamo esseri imperfetti e spesso deboli ma abbiamo la possibilità di affidarci ad Alleati molto validi e collaborativi (cominciando da Gesù, per arrivare alla nostra Madre dolcissima, nonché ai tanti santi che ogni giorno si offrono come modelli per le nostre vite) per far funzionare la nostra vita di coppia. Sottomissione non ha nulla a che vedere con sopportazione e rassegnazione, ma è semplicemente un altro modo di dire “mi fido di te” pertanto mi affido alla tua guida, alla tua capacità di discernimento perché questo è il disegno di Dio per la mia vita.

La bellezza dello stile di Costanza è, a mio avviso,in primis nelle sue uscite esilaranti ma anche, e soprattutto, nella praticità dei suoi consigli, talvolta sconvolgente. Quando molto lucidamente afferma che le donne hanno la mania del controllo di ogni situazione, attivando la funzione “mamma che corregge e insegna” anche con il marito, aggiunge che “il mondo può andare avanti anche senza una tua opinione”, soprattutto se si tratta di una critica al marito, pertanto è “meglio aspettare la mattina dopo” così che, magari, nel sonno la si dimentica in quanto, alla fine, non era poi così necessaria. Qualche critico superficiale ha definito alcune di queste frasi, decontestualizzandole, addirittura medievali.

Splendide le pagine sull’educazione dei figli (cioè sulla maleducazione e sull’incapacità di essere autorevoli dei genitori che inevitabilmente ricadono sui figli incolpevoli) ed anche tutte le recriminazioni sulle politiche di sostegno del lavoro delle madri praticamente inesistenti (o perlomeno estremamente inefficaci) in Italia: se paragonate alle normative di paesi europei come Francia e Olanda c’è da disperarsi sul futuro delle famiglie, perché ci vuole del sano e robusto coraggio a mettere al mondo dei figli e pensare di continuare a lavorare.

Non mancano poi consigli più frivoli sulla cura del proprio aspetto fisico e del proprio look, con dotti richiami a sant’Agostino e ai testi biblici, perché è fondamentale non abbandonarsi alla logica del “tanto ormai” e della “tenuta da casa”, in cui troppo spesso le coppie sposate cadono, lasciando illanguidire l’intimità della coppia.

Il mio personalissimo consiglio è di leggere e rileggere il libro perché consente di guardare al rapporto uomo/donna da un’ottica davvero nuova, riportando ordine nei ruoli che naturalmente si dovrebbero rispettare. L’infelicità e l’insoddisfazione dilaganti nella società attuale sono probabilmente da attribuirsi a questa orrenda forzatura delle “pari opportunità” e del concetto che uomo e donna sono uguali e intercambiabili. Pretendere che uomo e donna facciano le stesse attività e svolgano le medesime funzioni rende entrambi manchevoli in quanto essi sono, a dirla con Chesterton, “due ostinati pezzi di ferro”, distinti, diversi, che solo il fuoco dell’amore può unire, ma non senza creare qualcosa di nuovo, di diverso da loro.

Elisa Zafferani


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